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Il Trono Di Spade

Alla ricerca del Budget dell’Ultima Stagione

I fan di Game Of Thrones si dividono in due: quelli a cui l’ultima puntata è piaciuta e quelli a cui non è piaciuta per niente. Infine, ci sono io che non appartengo a nessuna delle due categorie.

Premetto di non essere un’esperta, amo solo i film, le serie tv ed anche i libri e qui vi darà solo la mia opinione. Non farò una polemica sui bicchieri di Starbucks o sulle bottigliette d’acqua, mi limiterò a raccontare cosa ha funzionato e cosa avrebbe richiesto maggiore attenzione.

Partiamo dal fatto che la stagione è stata frettolosa: sembrava quasi che non ci fossero abbastanza soldi per poter approfondire le varie situazioni. Nel giro di due puntate le più grandi guerre che i nostri amati personaggi avrebbero dovuto affrontare si sono risolte.

Gli Estranei

La più grande minaccia per gli abitanti di Westeros sono sempre stati gli estranei: quei temibili morti dagli occhi blu ghiaccio, e nonostante la battaglia sia stata terribile è durata troppo poco rispetto a quello che meritava. Ovviamente ho adorato che a risolvere la situazione fosse Arya, ma il fatto che nella puntata successiva fossero già pronti per attaccare Approdo Del Re, non ha giovato alla grandezza del gesto. Posso capire, però, che fare svariate puntate sulla ricostruzione dell’esercito di Daenerys non avrebbe giovato agli ascolti.

Morti Palesi, che fine ha fatto lo stile di G. R. R. Martin?!

Un’altra cosa che ho trovato strana e non in linea con le precedenti stagioni è che questa è sembrata buonista: tutti ricordiamo le morti che ci hanno ferito di più nelle stagioni precedenti, in questa invece sono tutti vivi tranne quelli la cui morte era palese.

Arriviamo dunque a parlare della morte di Cersei Lannister e di Jaime Lannister. Mi è piaciuta l’evoluzione del personaggio di Jaime, fedele fino alla fine all’unica donna che amasse; mentre, a differenza delle altre stagioni, ho trovato noiosa Cersei: ha passato tutto il tempo seduta. La loro morte, però ha avuto un qualcosa di drammatico (per il fatto che sono venuti al mondo e l’hanno lasciato insieme) ed allo stesso tempo un che di comico (schiacciati da delle rocce). Da Cersei mi sarei aspettata una lotta fino alla fine: rispettando il lato testardo del suo carattere.

Daenerys è sempre stata considerata una sorta di eroina da un pubblico molto vasto, ed anche da me (l’ho sempre tifata) e quando è impazzita per tutte le cose che le sono capitate, la sua fragilità è emersa. Nel momento esatto in cui ha continuato la guerra nonostante la resa del popolo, si poteva intuire il suo triste destino. Però non c’è da sorprendersi di questo suo lato: ricordiamo infatti la scena in cui, appena entrata in possesso dell’esercito degli immacolati, ha fatto uccidere tutti i padroni; il gesto era capibile, infatti voleva liberare tutti gli schiavi, ma (col senno di poi) era esagerato ed un indizio della sua “follia”. Nonostante questo, ho trovato dolcissima la scena in cui Jon Snow la uccide (prevedibile e leggermente scontata, ma dolcissima); la reazione di Drogon, poi, mi ha quasi spezzato il cuore: vedere un figlio capire che la madre è morta è stata tosta.

Epilogo e Destini Finali

Passiamo al trono. Ho trovato carino il fatto che Samwell Tarly abbia proposto una democrazia, ma soprattutto il fatto che questa non sia stata accettata: ha fatto capire che le persone non possono cambiare dal giorno alla notte.
Per quanto riguarda il successore al trono penso che Bran fosse l’unico, tra i superstiti, che potesse essere incoronato: se fosse salito Jon sarebbe stato maleducato e sfacciato nei confronti del personaggio di Daenerys.

Il destino di Sansa è stata una vera coronazione per la sua evoluzione da ragazzina insopportabile a donna matura e pronta a prendere delle decisioni importanti (non la sopportavo proprio all’inizio, ma ho amato moltissimo la sua crescita). Nonostante sia felice della Regina Del Nord, ho trovato la cosa troppo buonista.

Il finale di Arya, invece, è stato perfetto e pienamente coerente per il suo personaggio, anche il fatto che sia partita da sola è stato coerente (anche se, da eterna romantica, mi è dispiaciuto moltissimo non vederla partire con Gendry).

Non so ancora se la fine di Jon mi sia piaciuta o no: il fatto che non potesse diventare re era chiaro, ma non so se avrei preferito il suo suicidio (in modo da rendere ancora più drammatica l’uccisione di Daenerys) o l’effettivo ritorno dai Bruti. La seconda possibilità però ha messo in evidenza le ferite riportate da quel governo tanto fragile.

Per concludere vorrei dire che, come ogni finale di un mondo epico che ci ha tenuto incollati ad esso per tanto tempo, niente sarebbe stato veramente all’altezza.

Spero di essere riuscita a farvi vedere l’ultima stagione da un punto di vista diverso.
Ci vediamo al prossimo articolo.